Cultura e storia
Storicamente, la scena del gioco egiziano è nata in ambienti secolari del Cairo e località costiere sotto l'influenza delle tradizioni europee: salotti alberghieri, balli, vita da club.
Con il rafforzamento delle norme religiose e il divieto nazionale per i cittadini, il settore si è trasformato in una nicchia «turistica»: le sale giochi sono rimaste negli hotel e sono destinate agli stranieri, mentre le pratiche culturali interne si sono spostate verso forme di svago non esclusive.
La cultura cittadina quotidiana è radicata in un bar con giochi da tavolo - tawla (nard), domino, scacchi - come rituale sociale senza scommesse.
Le feste di massa, il palcoscenico artistico e la vita notturna delle località balneari formano uno sfondo esterno, ma il rischio economico rimane socialmente disapprovabile.
Alla fine, il vettore culturale è la divisione per i turisti - casinò come parte dell'infrastruttura alberghiera; per i locali - caffè tradizionali, feste in famiglia e intrattenimento senza azart.