Cultura e storia
Il tessuto storico dello Zambia unisce gli stati coloniali e le vie commerciali (Barotseland di Lozia, le influenze Lunda/Luba) con l'era della British South Africa Company e le colonie della Rhodesia del Nord.
L'indipendenza fu proclamata il 24 ottobre 1964 e la rotta del primo presidente Kenneth Kaonda gettò le basi dell'unità nazionale; negli annì 90 il Paese è passato a un sistema multipartitico.
La cintura di rame ha formato l'urbanizzazione e la cultura lavorativa, mentre gli archetipi naturali - Zambesi, Mosi oa Tunya (Victoria) e i grandi parchi nazionali - sono diventati parte del mito nazionale e del turismo.
Il codice culturale è multiforme: lingua ufficiale - inglese; in casa sono ampiamente utilizzati bemba e babysitter (chicheva), così come tonga, losa, lunda, louvale e caonda.
I riti emblematici sono la cerimonia reale di Kouomboka, il ballo mascherato di Makishi e la festa di Likumbi leya Meese presso il Louvale, Koulamba presso il Chev; presentano l'idea della continuità e della solidarietà della comunità.
La musica va dalla calindula popolare al castello cittadino degli annì 70 e alla scena pop moderna; nei mestieri sono forti i filetti su legno, cestini e prodotti in rame.
La casa è dominata da nchima con le «relizzazioni» di verdura, gli ifisachi di arachidi, i pesci dai laghi e dai fiumi, la capenta e, in posti, i bruchi di stagione del bagno di afta; il tessuto chitenge e le stampe luminose fanno parte dell'estetica quotidiana.
Questo è il ritratto di un paese dove la memoria industriale della cintura di rame, le tradizioni reali e la ricca natura si uniscono in un'unica identità moderna.